Bugatti Type 35C


La Bugatti Type 35 è forse la più riuscita di tutte le auto da corsa mai costruite. Si dice che in tutte le sue varianti prodotte tra il 1924 e 1931, abbia vinto oltre 1000 gare, un record superato solo dalla Porsche 911 prodotta per un periodo molto più lungo. Questa serie di fotografie ritrae una di quelle varianti, la Bugatti Type 35C con compressore volumetrico, prodotta in 50 esemplari tra il 1926 e 1931.


La Bugatti Type 35 fu introdotta nel 1924, appena in tempo per il Gran Premio di Francia. A quel tempo la formula Grand Prix aveva una cilindrata massima di 2 litri e un peso non inferiore ai 570kg. Questa vettura montava un motore che rappresentava un'ulteriore evoluzione dell’8 cilindri in linea da 1991 cc con camme in testa, montato per la prima volta sul Bugatti Type 29. L'alesaggio era di 60 mm e la corsa di 88 mm ed erogava circa 90CV.

Il debutto non ebbe esito positivo a causa di problemi alla gomme; la gara la vinse l’Alfa Romeo e al secondo e terzo posto si piazzarono le Delage. Nel 1925 il regolamento per le vetture Grand Prix prevedeva ancora una cilindrata massima di 2 litri, ma senza l’obbligo del meccanico a bordo, anche se le macchine dovevano conservare l’abitacolo a due posti e una larghezza di almeno 80cm.



Nonostante Ettore Bugatti fosse contrario all'idea, al fine di rendere l'auto più competitiva, venne installato un compressore a lobi tipo Roots che permetteva di aumentare il volume aspirato restando nei limiti della cilindrata imposta dal regolamento. Questa versione sovralimentata, con potenza portata a 128CV, divenne nota come Type 35C e la velocità massima poteva superare i 200 km/h.

Rispetto alla concorrenza, il motore della Bugatti non era tra i più potenti, ma grazie all'ottimo design del telaio la vettura era agile e competitiva. La Type 35C vinse il Gran Premio di Francia nel 1929 e successivamente nel 1930.



Sul lato destro, esternamente all'abitacolo, sono collocate due leve. Quella anteriore aziona tramite delle funi, un sistema di pompe che comandano i freni a tamburo sulle quattro ruote. La leva posteriore (più piccola), collegata a sua volta ad un'asta trasversale, aziona il cambio a quattro rapporti.


Le ruote scomponibili, erano montate su eleganti ed innovativi cerchi in lega, con la ruota di scorta che trovava posto sulla sinistra. Solitamente, durante le gare, veniva rimossa


Lo stretto abitacolo ha un cruscotto molto essenziale, nel quale trova posto un orologio che risultava particolarmente utile nelle gare di durata.


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