Bugatti Type 35C
Il debutto non ebbe esito positivo a causa di problemi alla gomme; la gara la vinse l’Alfa Romeo e al secondo e terzo posto si piazzarono le Delage. Nel 1925 il regolamento per le vetture Grand Prix prevedeva ancora una cilindrata massima di 2 litri , ma senza l’obbligo del meccanico a bordo, anche se le macchine dovevano conservare l’abitacolo a due posti e una larghezza di almeno 80cm.
Nonostante Ettore Bugatti fosse contrario all'idea, al fine di rendere l'auto più competitiva, venne installato un compressore a lobi tipo Roots che permetteva di aumentare il volume aspirato restando nei limiti della cilindrata imposta dal regolamento. Questa versione sovralimentata, con potenza portata a 128CV, divenne nota come Type 35C e la velocità massima poteva superare i 200 km/h .
Rispetto alla concorrenza, il motore della Bugatti non era tra i più potenti, ma grazie all'ottimo design del telaio la vettura era agile e competitiva. La Type 35C vinse il Gran Premio di Francia nel 1929 e successivamente nel 1930.
Sul lato destro, esternamente all'abitacolo, sono collocate due leve. Quella anteriore aziona tramite delle funi, un sistema di pompe che comandano i freni a tamburo sulle quattro ruote. La leva posteriore (più piccola), collegata a sua volta ad un'asta trasversale, aziona il cambio a quattro rapporti.
Le ruote scomponibili, erano montate su eleganti ed innovativi cerchi in lega, con la ruota di scorta che trovava posto sulla sinistra. Solitamente, durante le gare, veniva rimossa
Lo stretto abitacolo ha un cruscotto molto essenziale, nel quale trova posto un orologio che risultava particolarmente utile nelle gare di durata.