Ferrari 365 GTS/4 Daytona


In un periodo in cui le gran turismo imboccavano la strada del motore collocato in posizione centrale (

I primi bozzetti, nacquero nel 1966 dalla matita di Leonardo Fioravanti, giovanissimo designer in forza alla Pininfarina, che dedicava particolare attenzione all’aerodinamica. Quando Sergio Pininfarina li vide, rimase molto colpito dalle linee tese e slanciate, e subito li propose alla Ferrari. A Maranello non c’era molta fretta di sostituire la 275, ma i disegni di Fioravanti scatenarono un vero amore a prima vista, e così venne dato il via al nuovo progetto.


Nel 1967 venne preparato il primo prototipo, riconoscibile dal musetto con uno stile ispirato all’uscente 275, ma nel 1968 la linea definitiva fu radicalmente cambiata con un design più a cuneo, caratterizzato da un’innovativa striscia in plexiglas che inglobava i gruppi ottici, e che proseguiva lateralmente con le luci di posizione e gli indicatori di direzione.


Nel 1971 la fanaleria divenne retrattile, poiché un aggiornamento della legislazione statunitense non permetteva di mettere i fanali dietro le coperture in plexiglas. Fu sperimentata anche un’alternativa con i gruppi ottici fissi in posizione aperta, ma la soluzione andava naturalmente a peggiorare il profilo aerodinamico, e quindi fu abbandonata.


Il corpo vettura veniva costruito da Scaglietti, solitamente in lamiera d’acciaio con porte e cofani in alluminio. Più tardi, anche le porte furono realizzate in acciaio, e quelle destinate alle vetture per il mercato statunitense ricevettero dei rinforzi, per conformarsi alle normative locali.


Proprio dall’America arrivavano forti segnali di un mercato particolarmente interessante per le auto scoperte. Grazie all’intraprendenza di un altro stilista-carrozziere, come Fioravanti qualche anno prima, anche Sergio Scaglietti presentò il suo lavoro a Pininfarina, che approvò ed inoltrò a Ferrari il disegno della futura spyder.


La prima Daytona Spider


Questa versione si dimostrò estremamente popolare, tanto che ad un buon numero di berlinette fu rimosso il tetto per essere convertite in spyder. Entrambe le versioni del modello furono prodotte fino al 1973: furono realizzate 1284 berlinette e 122 spyder (telai dal 12851 al 17073), di cui solo 25 destinate al mercato europeo e tra queste, solo 7 con guida a destra.

Per i telai (tipo 605) fu adottata la numerazione dispari tipica delle vetture stradali. Va precisato che, la distinzione tra GTB/4 coupé e GTS/4 spyder non è così univoca, infatti molti esemplari della versione spyder uscivano originariamente dalla fabbrica di Maranello con la targhetta 365 GTB/4 come la versione chiusa. Solo pochissimi esemplari della versione spyder originali hanno la targhetta 365 GTS/4. Le ruote in lega per uso stradale avevano il classico disegno a stella con cinque punte, ed erano dotate di gallettone che andava ad avvitarsi su un mozzo Rudge. Per le vetture destinate al mercato americano e a qualche altra nazione, le ruote erano fissate tramite un grosso dado centrale. Le ruote Borrani a raggi erano disponibili come optional.







La Daytona viaggiava fortissimo, più della Miura, sua diretta rivale nel 1966. La velocità massima era la stessa, cioè 280 km/h (una delle più alte in assoluto negli anni settanta), ma la Ferrari bruciava la Lamborghini nello scatto da






Solo dopo 23 anni, con









in collaborazione con Carrozzeria Zilio

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